Alessandro Varani - Testamento

Negli anni settanta del secolo scorso, rompendo un divieto millenario, T. Krishnamacharya decise di insegnare la pratica del Canto Vedico alle donne e agli stranieri. Egli riconobbe l’importanza che rivestono questi canti e mantra speciali, sia a livello terapeutico che a livello spirituale. Oggi, grazie a quella decisione lungimirante, in ogni parte del mondo è possibile beneficiare delle sacre e preziose ‘sonorità’ degli antichissimi inni vedici. Il Canto Vedico migliora e completa la ‘pratica yoga’, favorisce la capacità di ascolto e sviluppa il respiro; incrementa la memoria e calma la mente, aiutando a superare i blocchi emotivi; infine, ci predispone alla meditazione.
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